Andrea De Pasquale

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Aggiornamenti luglio 2006

Sintesi attività aprile - giugno 2006


Bologna, 6 luglio 2006 


Carissimi, eccomi a rendicontare lattività svolta in provincia negli ultimi 3 mesi (aprile-giugno 2006). Vista la quantità di temi, li riassumo per argomenti, rinviando al mio sito (http://www.andreadepasquale.it) per l’esposizione completa. In questa spedizione ho incluso alcuni nuovi amici con cui ci siamo scambiati l’indirizzo: a loro e (a tutti gli altri) rammento come sempre che per essere eliminati da questa Newsletter basta chiedermelo con una mail.

I 3 argomenti sono:

1) PIANIFICAZIONE TERRITORIALE: MEGLIO INSIEME O DA SOLI?
2) MOBILITA’ E TRASPORTI: BOLOGNA SI MUOVE?
3) CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO, DOVE ANDIAMO…

Andiamo per ordine.

1) PIANIFICAZIONE TERRITORIALE: MEGLIO INSIEME O DA SOLI?

Tra aprile e maggio, prima in commissione e poi in consiglio vengono approvati due accordi territoriali per la pianificazione associata tra diversi Comuni (Loiano, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi da un lato; dall’altro Bazzano, Castello Di Serravalle, Crespellano, Monte San Pietro, Monteveglio, Savigno e Zola Predosa). Con questi due nuovi accordi salgono a 7 le Associazioni di comuni che affrontano la pianificazione territoriale in forma aggregata, ovvero evitando di fare scelte “ciascuno per sé”, ma cercando di lavorare insieme al di là dei confini amministrativi del singolo comune, come auspicato dal PTCP, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che fa da “guida” alla pianificazione dei territori. Il dibattito si concentra sul seguente punto: se i comuni che decidono di chiamarsi fuori da questo percorso comune (nel caso: Monghidoro, Monterenzio e Castiglione dei Pepoli) facciano bene (è la tesi del centrodestra, che accusa il PTCP di porre troppi vincoli), o facciano male (è la tesi del centrosinistra, che sottolinea come i confini comunali si sono rivelati alla prova dei fatti un ambito troppo ristretto per affrontare i problemi dei territori).

Interessante soprattutto la diatriba sul concetto di "autonomia" dei comuni: per il centrodestra è proprio la salvaguardia della propria autonomia amministrativa che porta a "fare da soli". Per altri invece, tra cui il sottoscritto, l'autonomia intesa come la capacità di governo del territorio aumenta e non cala con la pianificazione associata, perché è evidente che in tante materie (dalle infrastrutture alle norme sul traffico, dall'inquinamento ai servizi ai cittadini) l'urbanistica "fai da te”, comune per comune, non permette grande efficacia, ma anzi induce a subire i fenomeni senza poterli governare.

Altro passaggio da segnalare, l’approvazione di un aggiornamento dell’accordo territoriale relativo all’Ambito produttivo San Carlo (accanto all'Outlet di Castelguelfo, ai confini tra i comuni di Castel San Pietro e Medicina). Qui esiste un'area già destinata a insediamenti produttivi (ancora non realizzati) che, in base a questo accordo, verrà ri-destinata a insediamenti commerciali. In pratica si tratta di offrire una possibilità di espansione all'outlet, che con gli attuali 9.000 mq di superficie complessiva pare non regga la concorrenza delle strutture analoghe sorte a Mantova, Sassuolo, Barberino, ecc. L'aggiornamento dell'accordo riguarda, tra l'altro, la fissazione di una soglia massima di espansione (15.000 mq), e di un valore (di 2.500.000 €) degli oneri a carico dei soggetti attuatori. Per maggiori dettagli su un’operazione che lascia evidenti margini di perplessità nella stessa maggioranza, vedi sul mio sito, la seduta della IV Commissione del 15 giugno, all’indirizzo http://www.andreadepasquale.it/interno.php?ID_MENU=39&ID_PAGE=14449

Sempre in Commissione viene presentata (nella seduta del 29 giugno) la nuova “Agenzia Metropolitana per l’Affitto”. Si tratta di una vecchia idea, che finalmente giunge allo stato di proposta concreta: quella di fare dell'ente pubblico un mediatore tra proprietari di case (in gran parte sfitte: si parla di 7.000 unità abitative nella sola città di Bologna!) e affittuari, garantendo gli uni sull'affidabilità di chi occuperà la casa (come pagamenti e come uso del bene), e offrendo agli altri canoni trasparenti e agevolati, per combattere l'affitto in nero. La proposta incontra il plauso unanime dei consiglieri.

2) MOBILITA’ E TRASPORTI: BOLOGNA SI MUOVE?

Tre i momenti salienti in materia: il primo è certamente la presentazione del Piano della Mobilità Provinciale, avvenuta nella seduta di IV Commissione del 19 maggio: tra le grandi scelte strategiche di questo documento di indirizzo delle politiche di mobilità dei prossimi 10 anni, cito solo la creazione di 3 stazioni ferroviarie di accesso e interscambio con Bologna (Centrale, Prati di Caprara, San Vitale), e la “perequazione modale” per cui il traffico inquinante contribuisce, attraverso un supplemento al pedaggio autostradale, a finanziare il trasporto sostenibile (nel caso nostro, il Servizio Ferroviario Metropolitano).

Il secondo momento è dato dal Convegno internazionale “Città, per muoversi meglio”, tenutosi il 26 maggio, nel quale sono stati presentate (con supporto di immagini e traduzione simultanea delle relazioni) le esperienze e le scelte in materia di trasporto pubblico di città come Torino, Napoli, Bogotà, Grenoble, Portland, Karlsruhe, e Curitiba. Si è trattato di un seminario veramente intenso e ricco, di cui rinuncio qui a riferire nel merito, rinviando alla sintesi che ho tentato di fare sul mio sito, alla pagina http://www.andreadepasquale.it/interno.php?ID_MENU=39&ID_PAGE=14425.

Il terzo momento è stato l’uscita conclusiva (il 23 giugno, sulla Bologna-Vignola) del sopralluogo condotto dalla mia Commissione sul Servizio Ferroviario Metropolitano. Le richieste degli amministratori di Bazzano, Crespellano, Zola Predosa e dei comuni della val Samoggia ricalcano quelle già raccolte in tutti gli altri territori della nostra provincia: pulizia dei vagoni, puntualità e cadenzamento delle corse, introduzione delle motrici elettriche (più rapide nell’accelerazione), di corse serali e di spazi per il trasporto biciclette (oggi non c’è nemmeno un vagone attrezzato per questo!), e infine maggiore integrazione con i servizi di trasporto sull’autobus.

Proprio a questo proposito la commissione successiva, il 30 giugno, ha posto questa domanda al presidente di ATC Francesco Sutti, il quale ha affermato che l’ostacolo che impedisce agli autobus di svolgere un servizio complementare e non concorrente al treno è la scarsa frequenza dei treni stessi: se ce ne fosse un ogni mezz’ora sarebbe possibile convogliare su ferro il trasporto e lasciare ai bus il compito di raccolta e distribuzione intorno alle stazioni, ma la carenza di corse ferroviare costringe ATC a supplire con corse di autobus sulle stesse direttrici della ferrovia. Ancora una volta quindi la carenza di materiale rotabile emerge come il problema centrale del nostro trasporto metropolitano.

Infine segnalo l’ordine del giorno approvato proprio martedì scorso all’unanimità per esprimere la contrarietà alla decisione di Trenitalia di ridurre in luglio e agosto il numero dei treni locali sulla tratta Bologna-Poggio Rusco e su tutte le tratte regionali.

3) CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO, DOVE ANDIAMO…

Accanto all’attività politica legata alle nostre competenze amministrative, in Consiglio si investe molto tempo anche in un altro tipo di attività politica, che definirei “simbolico-identitaria”, che prende spunto da eventi internazionali o fatti di cronaca o fenomeni sociali per ribadire una identità politica, una visione del mondo, un insieme di valori, attraverso affermazioni di principio più che provvedimenti concreti (per i quali non saremmo comunque competenti).

Ecco allora il dibattito, accesosi nella seduta del 9 maggio, intorno ai giovani militari morti a Nassirya, sui quali viene presentato un ordine del giorno dalla minoranza, subito affiancato da un analogo documento della maggioranza, che naturalmente accentua meno l'aspetto eroico e la natura pacifica della missione militare, e più la condanna alla guerra e la necessità di "internazionalizzare la gestione della crisi irachena".

Ecco ancora, nella seduta del 23 maggio, l’arrivo in aula di ben tre ordini del giorno, tutti sull'anniversario della fondazione dello stato di Israele (e sul conseguente tema dell'antisemitismo risorgente), ovviamente differenti in alcuni significativi punti, quali la lotta al terrorismo, il rifiuto della guerra, i diritti dei palestinesi e il diritto all'esistenza di Israele, posti – nei diversi documenti – in diversi rapporti di causalità e di gerarchia l'uno rispetto agli altri.

E sempre in tema di identità e culture politiche, segnalo il tema della violenza sulle donne, che incrociamo due volte in questi ultimi mesi: la prima, nella seduta del 18 aprile, con un ordine del giorno in merito all’applicazione della legge Consolo, che proibisce l’uso delle mutilazioni genitali femminili (la cosiddetta infibulazione), nel quale si rileva che in Italia vivono ben 40.000 donne infibulate, alle quali ogni anno si aggiungono 6.000 bambine tra i 4 e i 12 anni. Il testo, votato all’unanimità, affermando che le mutilazioni costituiscono una lesione dell’integrità fisica, psicologica e riproduttiva che nessuna motivazione di natura culturale e religiosa può giustificare, sancisce che il pluralismo culturale (spesso evocato) della nostra società multietnica non può prevalere sui principi e i valori propri della nostra cultura e sanciti dalla nostra costituzione: per quanto radicate in una tradizione culturale forte e “altra”, le mutilazioni vengono dunque condannate.

Il tema della violenza sulle donne riappare nella seduta del 6 giugno, con un odg che, nel condannare alcuni recenti episodi di sangue a sfondo passionale, riconduceva con eccesso di semplificazione tali episodi alla “difficoltà degli uomini a relazionarsi con donne libere e autonome” e "ad una cultura che nega alle donne pari opportunità e pari diritti, e legittima la violenta appropriazione o soppressione del loro corpo."  Alla fine, dopo un ricco dibattito nel quale sono stati discussi – e accettati – alcuni miei emendamenti (che mi hanno guadagnato una citazione nel “Bolognino” di Repubblica come “difensore della razza maschile”…!) il testo approvato appariva meno semplificatorio e più equilibrato.

Per chi non ne avesse ancora abbastanza, tutti i dettagli sono sul sito (http://www.andreadepasquale.it)

In conclusione, ci tengo a dedicare un pubblico ringraziamento a Giuseppe Bacchi Reggiani, recentemente dimessosi da coordinatore provinciale della Margherita, per avere “servito il partito senza essersene servito”, come incisivamente hanno sottolineato diversi iscritti e simpatizzanti, e un affettuoso ricordo a don Tullio Contiero, che ci ha lasciato lo scorso lunedì, dopo un magistero quarantennale austero, esigente e talvolta inquietante, ma dal quale molti di noi sono stati toccati, e di cui la coscienza di Bologna, facile ad assopirsi, sentirà la mancanza.

Con questo messaggio vi saluto (parto per un periodo di ferie, risponderò ai vostri messaggi solo dal 25 luglio) e vi dò appuntamento a settembre. Buona estate a tutti.

Andrea De Pasquale
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