Andrea De Pasquale

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Aggiornamenti marzo 2009

Rendiconto attività marzo 2009


Bologna, 8 aprile 2009

Cari amici,

eccomi al consueto rendiconto sull'attività svolta in Provincia, stavolta nel mese di marzo, e anche sulla situazione politica generale in vista delle elezioni di giugno. Rammento che per essere eliminati da questa lista basta farmelo presente con una mail, mentre chiedo a quanti cambiano  indirizzo - e desiderano continuare a ricevere questi aggiornamenti - di segnalarmi il nuovo, e quello di eventuali amici interessati.

Come le altre volte citerò sommariamente i temi, rinviando al mio sito ( www.andreadepasquale.it ) per le argomentazioni e i dettagli. Cinque i punti principali, che elenco a mo' di indice affinché possiate saltare quanto non vi interessa:

1) MOBILITA': PMP, NUOVA GALLIERA E PISTE CICLABILI.
2) URBANISTICA: PIANO CASA DEL GOVERNO E AREE MILITARI DI BOLOGNA.
3) CLIMA IN CONSIGLIO: PEGGIORAMENTO IN ATTO.
4) CANDIDATURE EUROPEE: LO STILE PDL E LO STILE PD (CON QUALCHE SCIVOLONE...)
5) CANDIDATURE AMMINISTRATIVE: CI SONO ANCH'IO, MA SARA' DURA.

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1) MOBILITA': PMP, NUOVA GALLIERA E PISTE CICLABILI.

Il 31 marzo approda finalmente in consiglio il PMP (Piano della Mobilità Provinciale), già esaminato nella IV Commissione del 20 febbraio.

Nella IV Commissione del 25 marzo trattiamo della Convenzione tra i comuni di Argelato, di Castel Maggiore e la Provincia di Bologna per la variante alla strada provinciale Galliera (S.P. n. 4) nel tratto tra la trasversale di Pianura (SP 3) e Primo Maggio, che oggi è un tratto urbano, attraversando gli abitati di Castelmaggiore e di Funo.

La variante sarà lunga circa 7 km e costerà di 19 milioni di Euro, di cui 18 messi a disposizione dalla regione e 1 dal comune di Castelmaggiore, e correrà ad ovest rispetto al tracciato della vecchia Galliera, partendo appunto dalla Trasversale ed arrivando su via di Corticella a metà strada tra Primo Maggio e Trebbo di Reno. Contestualmente verrà realizzato anche uno svincolo sopraelevato in modo da eliminare il semaforo di Funo sulla trasversale di pianura.

Nella IV Commissione del 6 marzo affrontiamo invece il tema della mobilità ciclabile nel nostro territorio, su cui mi aveva da tempo sollecitato il consigliere Caserta. Alla presenza del Comune di Bologna (rappresentato dall'assessore Zamboni, accompagnato da 3 tecnici), viene presentato un quadro che vede le piste ciclabili del territorio comunale passate dai 77 km del 2004 ai 110 di oggi, mentre altri 7 km sono in corso di realizzazione. In provincia invece non si può parlare di "rete", avendo singoli rami tra loro separati (le distanze sono molto grandi rispetto al Comune di Bologna), e ci attestiamo intorno ai 50 km di piste, più 10 in corso di realizzazione, concentrati soprattutto intorno alle stazioni del SFM.

2) URBANISTICA: PIANO CASA DEL GOVERNO E AREE MILITARI DI BOLOGNA.

Nel Consiglio del 24 marzo presentiamo un ordine del giorno (con anche la mia firma) a proposito del "piano casa" annunciato dal Governo (licenza di espandere i volumi edilizi dal 20 al 35%), nel quale evidenziamo l'effetto di condono preventivo e il rischio di peggioramento della qualità urbanistica e architettonica del nostro territorio che un tale provvedimento si porta dietro, e chiediamo al Governo di aprire un confronto con le Regioni per predisporre un piano casa condiviso e rispettoso della qualità del paesaggio italiano.

Sempre in tema di urbanistica, mi pare importante dedicate una nota all'intesa recentemente raggiunta (lo scorso 31 marzo) tra Comune di Bologna e Agenzia del Demanio per la riqualificazione delle aree militari, anche se non riguarda direttamente l'istituzione Provincia.

Si tratta di ben 19 aree che complessivamente formano una superficie di 83 ettari (circa 160 campi da calcio) da destinare ad uso della città, con all'interno 318.000 mq di superficie edificabile. Un'opportunità storica, viste le collocazioni in zone dense di diverse aree, come la  caserma Sani (tra le vie Stalingrado e Ferrarese), la caserma San Mamolo, la caserma Masini (via Santo Stefano) e l'area Staveco (sui viali), che si trovano in contesti fortemente urbanizzati e privi di spazi ancora decidibili. Ma non meno preziose appaiono le aree un po' più periferiche, viste le dimensioni e le connessioni con i principali assi di mobilità (penso ai Prati di Caprara, accanto all'ospedale Maggiore, alla caserma Mazzoni, tra le vie Parisio e delle Armi, e alla caserma Chiarini in zona Roveri).

La scheda sintetica diramata dal Comune riguardo la destinazione di queste aree parla, tra l'altro, anche di "attività ricreative, culturali, sociali e di spettacolo". Sono destinazioni che - integrate con quelle sportive, effettivamente carenti e pure essenziali per la crescita di generazioni sane sul piano non solo fisico, ma anche psicologico ed etico - lasciano ben sperare, e mi spingono a riproporre un'idea già da me avanzata per l'area Hera di viale Berti Pichat (quella del famoso Gasometro, tra porta San Donato e porta Mascarella). L'idea cioè di ricavare in queste grandi aree da riqualificare degli spazi idonei per il ritrovo studentesco e le attività tipiche del mondo giovanile (anche rumorose, come concerti, feste, vita notturna), in modo da sgravarne il centro storico (penso alla zona universitaria, con Piazza Verdi e dintorni, e al Pratello).

Spazi come quelli ex militari, o come l'area Hera, avrebbero infatti il vantaggio di essere in partenza urbanisticamente racchiusi e in certo modo "separati" dal resto della città, quindi meno esposti di altri al conflitto con i residenti. Una pianificazione attenta di contenitori adatti alle attività giovanili, da affidare ad associazioni e gruppi capaci di una gestione responsabile, potrebbe rivelarsi decisiva sia sul versante della lotta al degrado nel centro storico, sia su quello delle politiche giovanili e dell'offerta di alternative positive rispetto allo sballo alcolico, in modo da superare il problema ormai diffuso degli schiamazzi notturni e più in generale di uno spazio pubblico (portici, marciapiedi, strade del centro) sottratto ai residenti perché utilizzato come "espansione esterna" di attività commerciali (bar, pub, osterie), talvolta prive di idonei spazi interni.

3) CLIMA IN CONSIGLIO: PEGGIORAMENTO IN ATTO.

Avvicinandosi la fine del mandato, riscontro un peggioramento evidente del clima in aula, con ricorso sempre più frequente da parte della minoranza ad atteggiamenti dilatori (vedi il dibattito del 31 marzo sul Piano della Mobilità Provinciale), con interventi prolungati fino il limite concesso dal regolamento (15 minuti il primo intervento, 5 il secondo, 5 la dichiarazione di voto, teoricamente per ciascun consigliere...), oppure con abbandoni tattici dell'aula per far mancare il numero legale (vedi la seduta del 3 e del 17 marzo).

I toni si fanno sempre pià tribunizi, talvolta di ostilità aperta, anche con risvolti personali (vedi i verbali di tutti i consigli di marzo), fino ad episodi di folklore politico (vedi nel consiglio del 17 marzo l'attacco personale contro la presidente Draghetti, replicato nel consiglio del 3 aprile con una gag del consigliere Leporati). Non è più un dibattito o una discussione politica, ma un esercizio polmonare da un lato e nervoso dall'altro: le minoranze urlano, la maggioranza resiste e si morde la lingua per non fare il gioco, replicando, di chi punta a far scadere i tempi; si arriva al voto tutti esausti e ingastriti, e a tarda ora si va a casa, con la sensazione - almeno per me - di avere perso molto tempo in una rappresentazione scenica, col canovaccio già scritto, dove la funzione rappresentativa viene svilita a ripetizione di slogan ad uso "titolo di giornale". Una pena. Fortunatamente manca poco alla fine.

4) CANDIDATURE EUROPEE: LO STILE PDL E LO STILE PD (CON QUALCHE SCIVOLONE...)

La vicenda delle candidature al parlamento europeo mi pare emblematica di una differenza tra PD e PDL di cui il primo potrebbe avvantaggiarsi molto più decisamente se non inciampasse in contraddizioni sinceramente evitabili.

Dunque alle europee da un lato abbiamo Berlusconi che si candida in tutti i collegi "per la bandiera", da leader unico in grado di indicare la strada al popolo. Franceschini giustamente sottolinea la natura truffaldina di questa scelta, data l'incompatibilità delle due cariche, e decide virtuosamente di candidare solo persone disposte ad andare a Strasburgo, fino ad escludere nomi noti ma impegnati in altri compiti istituzionali (presidenti di regione, sindaci, ecc.). Siamo davanti ad una concezione profondamente diversa del lavoro politico e dei ruoli istituzionali, e non fatico a indentificarmi (con la mente e con il cuore) nella linea del PD.

Che però a un certo punto, messo sotto ricatto a Bologna dal sindaco uscente (sulla cui personalità e sulle cui priorità mi ero espresso da tempo, sia pubblicamente che riservatamente, con una lettera ai vertici del PD locale), che minaccia di fare come Sansone con i Filistei, cosa fa? Decide di chiudere un occhio e candidare il suddetto sindaco a Strasburgo, contro il parere dei territori interessati e in barba alle sbandierate motivazioni familiari da lui addotte alla mancata ricandidatura a sindaco.

Non so se i dirigenti del mio partito si rendono conto dell'effetto devastante su militanti ed elettori di tale "eccezione" sulla "regola virtuosa" di cui sopra. Un po' come il limite dei 2 mandati "salvo eccezioni", e altre chicche simili, capaci di affondare nel ridicolo le buone intenzioni dichiarate in statuti, codici etici e carte dei valori. Che invece, se venissero effettivamente messe in pratica con coerenza, costituirebbero una leva potente per differenziarsi, acquistare credibilità e consenso.

5) CANDIDATURE AMMINISTRATIVE: CI SONO ANCH'IO, MA SARA' DURA.

Lunedì sera la direzione del mio partito ha diramato le candidature per Comune e Provincia, e tra queste ultime vengo confermato anch'io. Non lo davo per scontato, ne sono contento, e ringrazio sia il partito per avermi dato fiducia, sia quanti di voi - e siete stati diversi - hanno apertamente promosso, per iscritto o nelle assemblee territoriali, la mia ricandidatura.

Per completezza devo aggiungere tuttavia che il collegio dove sarò ricandidato (il numero 12 "Massarenti", lo stesso dove sono stato eletto 5 anni fa, che comprende la Cirenaica, la zona tra via Massarenti, via Mazzini, e i viali da porta S. Stefano a porta S. Donato ), mentre risultò buono allora come Margherita (fu il 3° migliore su 36 collegi), oggi come PD appare piuttosto difficile: sommando i consensi ottenuti da DS e Margherita nel 2004, il collegio risulta solo 29° su 36. A seconda di come andranno le elezioni, si stima che il PD possa portare in consiglio 18 o 19 consiglieri, e nel caso che alcuni eletti entrino in Giunta e si dimettano dal Consiglio, facendo posto ai primi dei non eletti, la soglia di eleggibilità potrebbe abbassarsi fino al 21° o 22° posto.

Il succo è che per avere qualche chance di entrare nel prossimo consiglio provinciale io devo riuscire a prendere alcune centinaia di voti in più rispetto alla somma di quelli ottenuti dai due partiti fondatori del PD, e per farlo avrò bisogno del vostro aiuto: per organizzare incontri nelle case, nelle sedi associative, nei luoghi di socialità, in modo da uscire dai circuiti tradizionali della politica per incontrare cittadini anche lontani, anche scontenti e sfiduciati, e tentare di rispondere alle loro domande. Io sono disponibile e deciso a provarci. Chi volesse darmi una mano, mi mandi un messaggio.

Un abbraccio a ciascuno, e auguri di buona Pasqua.

Andrea De Pasquale
consigliere provinciale del PD
presidente IV Commissione "Pianificazione - Trasporti - Viabilità"
Provincia di Bologna
www.andreadepasquale.it
Per contattarmi: scrivi@andreadepasquale.it - Per ricevere il mio rendiconto mensile: aggiornamenti@andreadepasquale.it
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