Andrea De Pasquale

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Aprile - giugno 2006 (3 interventi)

Intervento del 6 giugno su un ordine del giorno che denuncia i crescenti episodi di violenza alle donne.


Grazie Presidente e grazie ai colleghi. Io esprimo certamente un apprezzamento per il fatto che il nostro Consiglio si interessi di questa tematica, perchè è una tematica grave che l’attualità, appunto come ha ricordato adesso la collega Zanotti, non cessa di rammentarci. Quindi, esprimo una piena condivisione sulla opportunità di questo ordine del giorno e sulla chiave di lettura fondamentale che vi è sotto ed anche sulle proposte finali nel capoverso “sollecita”, che effettivamente mi sembrano concrete e di buon senso.

Desidero però esprimere anche la necessità, a mio giudizio, di alcune integrazioni, di alcune aggiunte rispetto alla chiave di lettura che vien proposta in questo ordine del giorno rispetto alle cause dalla violenza: sono cose che ho già detto ad alcuni Consiglieri e Consigliere e quindi le ripeto qui e le concluderò anche con una richiesta di piccole modifiche al testo, di piccole aggiunte a questo testo.

Innanzi tutto rispetto alla lettura cosiddetta di genere, io sono assolutamente d’accordo perché vedo che esistono in determinate circostanze, in alcuni casi, in alcune fasce sociali delle difficoltà vere da parte dell’universo maschile a relazionarsi rispetto invece ad un universo femminile più consapevole, più emancipato, più libero. Però mi sembra sbagliato generalizzare e quindi vengo alla prima proposta di emendamento, laddove si parla del fatto che gli uomini, generalmente, hanno difficoltà a relazionarsi con l’universo femminile: proporrei quantomeno la riduzione di questa nozione “gli uomini” ad “alcuni uomini”, perché ritengo che come sia vero appunto che c’è una crisi di identità maschile rispetto alla nuova figura di una donna libera ed emancipata, vi sono però altrettanti, anzi io mi auguro molti più uomini ed io spero di potermi iscrivere tra questi, che sono assolutamente più soddisfatti e felici di avere una relazione con una donna libera ed emancipata. Quindi, credo che sarebbe un limite di questo ordine del giorno, quello di conservare la dicitura che gli uomini in generale hanno difficoltà a relazionarsi con donne che hanno conquistati maggiori diritti: diciamo “alcuni” uomini.

Il secondo punto su cui chiedo di fare una piccola modifica, è relativo alla lettura, diciamo eziologica si potrebbe dire, cioè della causa di questa violenza: a mio giudizio la lettura che qui viene data, in particolare nel capoverso che “…la violenza sulle donne è un fenomeno che sta crescendo in modo diffuso e devastante, che ha come base una cultura che nega alle donne pari opportunità…”, è una lettura giusta, che diciamo dipinge un quadro assolutamente reale su quello che sta accadendo, ma incompleta sul piano sociologico, cioè mi sembra che ricondurre esattamente la violenza che qui viene fotografata ad una cultura che nega alle donne pari opportunità, rappresenti un passo un pochino lungo.

Quindi, proporrei di introdurci anche qualche elemento, come dire, di aggressività e di violenza che è pure presente nella nostra società e che fa parte, questo va detto, anche della nostra cultura e lo segnalava anche la collega Zanotti. Voglio dire che, mi sembra di poter associare a questa chiave di lettura anche una chiave di lettura che ha a che fare con il fatto (e lo vediamo anche in molti episodi di violenza sessuale) che spesso la donna, il corpo della donna, la sessualità della donna viene vissuta da alcuni uomini, sottolineo da alcuni uomini, come diciamo un elemento strumentale al proprio desiderio: quindi io ho una pulsione, tu donna devi soddisfarmela perché io ce l’ho, non per altro.

Quindi, vendendo al concreto, perché non voglio tenervela a lunga, proporrei questo tipo di aggiunta, più che emendamento solo aggiunta di parole, da dove si dice appunto “la violenza sulle donne è un fenomeno che sta crescendo in modo diffuso e devastante e ha come base una cultura che nega…”, l’aggiunta della parola “prevaricatrice”, affinché il testo diventi ”ha come base una cultura prevaricatrice, che nega alle donne pari opportunità, pari diritti e legittima la violenta appropriazione e soppressione del loro corpo” e fin qua il vecchio testo, poi suggerisco di aggiungere, dopo “loro corpo”, “complice anche una concezione possessiva e consumista della sessualità”. Mi sembra che in questo modo quest’ordine del giorno, senza nulla perdere di nettezza, aggiunga equilibrio diciamo di lettura anche rispetto a quelli che sono altri, diciamo, filoni culturali che ci attraversano e che spingono gli uomini a questi comportamenti e che quindi ne possa risultare in questo modo arricchito ed equilibrato. Grazie.

Intervento del 16 maggio sulla delibera che prevede la surroga di Provincia e Comune ad ATC nella fideiussione onerosa per la realizzazione del Tram su Gomma Bologna - San Lazzaro.


A seguito dell’intervento del collega Finotti mi sono sentito di puntualizzare quello che a mio giudizio è l’oggetto della delibera che andiamo a votare oggi e che abbiamo recentemente discusso nella Commissione che ho l’onore di presiedere.


Si tratta, qui faccio una sintesi che è necessariamente forse un po’ troppo stringata, di andare a risparmiamo 750 mila Euro circa di costi finanziari, di fideiussione che grazie alla disponibilità del Ministero non sarebbero più necessari, liberando quindi queste risorse. Credo non dispiaccia a nessuno evitare di spendere in costi eminentemente finanziari. Non entro nel merito del progetto, perché la delibera non parla di che cosa sia il progetto Civis, né parla di quello che è il quadro della mobilità provinciale, su cui per altro mi farebbe piacere potermi esprimere ma non voglio far perdere tempo adesso.


La delibera si limita a proporre il passaggio da quella che era una fideiussione in capo ad ATC, a un impegno diritto delle amministrazioni, tra cui quella provinciale (insieme a noi questo stesso atto viene portato avanti dal Comune di Bologna con gli stessi intendimenti). Quindi ritengo di poter richiamare i colleghi consiglieri a quello che è il merito di questa nostra delibera, che non metto in discussione perché non entra assolutamente nel merito dei contenuti di questo progetto, sul quale io personalmente in passato, e pure in questo luogo, ho espresso molte perplessità. Ma ormai è una cosa data, una situazione che abbiamo ereditato e sulla quale non c’è stato margine di intervenire: cerchiamo di condurla avanti, di farla al meglio, e soprattutto di non gettare via denaro pubblico in costi che si possono evitare. Per questo ribadisco la volontà mia e del gruppo di dare un voto convintamente favorevole a questa delibera.

Intervento del 2 maggio su un Odg relativo alle procedure di gara per l'affidamento della gestione del Trasporto Pubblico Locale.


Grazie Presidente, grazie colleghi, io accolgo pienamente l’invito che mi viene dal collega Guidotti di affrontare in Commissione un aggiornamento su queste tematiche anche dopo il voto dell’ordine del giorno.

Dichiaro anche il voto favorevole mio e di tutto il gruppo a questo ordine del giorno perché in effetti siamoi davanti a scadenze amministrative, come ci ha spiegato il Consigliere Ballotta, presentatore di questo ordine del giorno, davanti alle quali è bene non avere ritardi.

Sottolineo anche la coerenza che mi sembra evidente tra questo atto e quello che abbiamo approvato unanimemente il 22 novembre 2005, quindi ritengo che siamo nel solco di una linea politica che stiamo conducendo con coerenza per mantenere come enti locali un forte controllo di quelli che sono i servizi di trasporto pubblico, perché in essi vediamo non soltanto l’inevitabile dimensione aziendale, ma anche un servizio al territorio e alle comunità che non possiamo, diciamo, lasciare alle sole logiche di mercato. Quindi ecco il voto favorevole del nostro gruppo.
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