Andrea De Pasquale

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Elezioni politiche 2006: appello al voto

In vista delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile, non lasciamoci travolgere solo dai talk show e dai commenti su vincitori e perdenti nell'agone mediatico: facciamo piuttosto memoria dei provvedimenti che hanno caratterizzato i 5 anni di governo Berlusconi in tema di giustizia, economia, politica estera...

Bologna, 4 aprile 2006

Innanzitutto sono stupito e dispiaciuto del troppo commentare le ultime dichiarazioni di Prodi e Berlusconi, del troppo peso dato ai confronti televisivi, e soprattutto della troppa smemoratezza rispetto alle differenze di cose fatte tra il governo Prodi e il governo Berlusconi, le uniche sulle quali si misura davvero la politica. Senza memoria non possiamo vivere, senza memoria non possiamo scegliere: ho pensato utile allora rammentare a me stesso e a voi, in pillole, le scelte di governo che più mi hanno ferito e amareggiato in questi 5 anni. 

1) Legare le mani alla giustizia

Questa maggioranza (tutta, nessuno escluso) ha approvato prima la legge che depenalizza il falso in bilancio (proprio il giorno successivo all’11 settembre, “per onorare con il nostro lavoro i morti di New York”, ci dissero), poi la Cirami (quella sul “legittimo sospetto” che dà diritto all’imputato di rifiutare un giudice e far ripartire da zero un processo), poi la Schifani (sull’immunità per le principali cariche dello stato), poi la riforma dell’ordinamento giudiziario (che rende più vischiose e burocratiche le carriere dei magistrati) e infine quella sull’ inappellabilità delle sentenze di assoluzione. Il risultato è che, tra rallentamento dell’azione giudiziaria (perché nei tribunali mancano non solo magistrati, ma anche cancellieri, fotocopiatrici, armadi…) e accelerazione delle prescrizioni, i reati dei cosiddetti “colletti bianchi” (di natura finanziaria e corruttiva) sono oggi molto più difficili da perseguire.

2) Guerra, pace ed Europa debole
Questa maggioranza (tutta, nessuno escluso) ha sostenuto la guerra in Iraq. Nel 2003 non aderimmo ad una missione di pace (come oggi ce la vendono, confidando sulla smemoratezza), ma in partecipazione entusiasta e acritica ad una guerra allora magnificata come liberatrice e foriera di democrazia e stabilità. L’atteggiamento spavaldamente filoamericano di questo governo, in funzione antieuropea, ha contribuito a dividere e indebolire la posizione dell’Europa, con i frutti che andiamo raccogliendo fino ad oggi. 

3) Rubare ai poveri per regalare ai ricchi
Sull’economia, sono state premiate le rendite e penalizzato il lavoro. La forbice tra poveri e ricchi si è allargata, e le famiglie che non riescono a mettere da parte un risparmio sono passate dal 38% del 2002 al 51% del 2005, ma gli utili delle attività economiche protette (settore bancario, assicurativo, telecomunicazioni, ecc.) sono enormemente cresciuti. Il potere d’acquisto dei lavoratori è calato, ma le rendite finanziarie prosperano. 

4) L’illegalità premiata
Sull’evasione fiscale “ abbiamo fatto moltissimo ”, ha detto Berlusconi ieri sera nel confronto con Prodi: sì, ma per gli evasori . Ricordiamo Previti che per giustificare i 50 miliardi di vecchie lire sui conti svizzeri (frutto di corruzione giudiziaria secondo l’accusa) disse che erano semplicemente il frutto di una evasione fiscale. Ricordo anche la tesi del padrone di Mediaset secondo cui non pagare le tasse è una scelta legittima di chi le trova eccessive, e ricordo il suo discorso agli industriali a Roma, in cui disse: “ Tutti noi imprenditori abbiamo evaso, tutti abbiamo aperto almeno un conticino in Svizzera”. Coerentemente, sono stati fatti condoni che hanno permesso a chi aveva accumulato fortune occulte di riportarle alla luce pagando il 2,5 % di imposta (anziché il 12,5 o il 27 % chiesti a chi fa le cose alla luce del sole), in barba ai cittadini onesti. 

5) Affari privati e pubblico interesse
Berlusconi in questi 5 anni ha più che raddoppiato il suo patrimonio, ha consolidato per legge (Gasparri) il suo impero mediatico, ha regalato alla sua banca (Mediolanum) il primato italiano di diffusione territoriale grazie all’accordo con gli Uffici Postali, ha esentato ancora per legge le grandi società calcistiche (tra cui il Milan) dalle regole di bilancio delle altre società, la minimizzato sempre per legge il rischio di essere processato per corruzione ed evasione. In tutte queste operazioni ha avuto intorno, unita e compatta, l’intera sua maggioranza.

A noi cittadini questa stessa maggioranza ha regalato, sul finire della legislatura, una legge elettorale proporzionale ma che ci impedisce di esprimere preferenze, cioè di premiare con il nostro voto singole personalità politiche, che ci paiono più meritevoli di altre.

Sulle capacità di governo del centrosinistra qui ho poco da aggiungere: sono io stesso parte di una maggioranza che governa appunto la Provincia, e se ovviamente non mancano tensioni e momenti di difficoltà, in questi 20 mesi di governo siamo sempre riusciti a trovare una sintesi positiva alle nostre differenze. Credo che Prodi sul piano nazionale sia la persona giusta per mettere mano con coraggio alle scelte anche drastiche che occorrerà fare per invertire la marcia rispetto ad una politica che premia i furbi e bastona gli onesti, e incamminarci in una direzione di maggiore giustizia distributiva, di investimento sul welfare e sulla comunità, di incentivo all'iniziativa, al merito, al coraggio di rischiare.

Quando domenica andremo a votare, cioè a decidere a chi affidare il prossimo governo, facciamo un esercizio di memoria: pensiamo meno alle parole udite negli ultimi talk show, e più ai fatti che abbiamo potuto osservare sotto i nostri occhi in questi anni. 

Io voterò l'Ulivo alla Camera e la Margherita al Senato.

E buon voto a tutti!

Andrea De Pasquale
consigliere provinciale di Bologna
"Democrazia è Libertà - La Margherita"
presidente IV Commissione Provinciale "Pianificazione, Trasporti, Viabilità"
http://www.andreadepasquale.it
Per contattarmi: scrivi@andreadepasquale.it - Per ricevere il mio rendiconto mensile: aggiornamenti@andreadepasquale.it
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