Il rugby come pretesto per mangiarsi altro verde
Febbraio 2003. Nell'area agricola (coltivata, non degradata) tra via del Carpentiere e la Tangenziale, al 90% di proprieta' comunale (quindi pubblica, quindi nostra), il Comune approva la proposta di alcuni privati di realizzare uno stadio del Rugby con annessa torre alloggi, ristorante e fitness center. Un caso evidente dove lo sport funziona da foglia di fico per mascherare una colata di cemento, con il Comune che, anziche' difendere il pubblico interesse, fa da spalla alla speculazione...