(DIRE) Bologna, 30 gen. - I dirigenti del Pd si assumano la
responsabilita' dell'errore e lascino i loro incarichi. A
invocare un colpo di spugna alla guida dei democratici di Bologna
e' Andrea De Pasquale, ex consigliere provinciale ed esponente
dei franceschiniani, che imputa all'attuale gruppo dirigente del
Pd la responsabilita' del fallimento della Giunta Delbono. "Io
non ci sto a cadere dalle nuvole- afferma De Pasquale- non ci sto
a dire che finche' la magistratura non finisce il suo lavoro non
c'e' nulla da dire. Perche' non e' affatto vero che tutto quello
che non e' penalmente rilevante e' anche politicamente
opportuno". De Pasquale denuncia apertamente che "un certo stile
di Flavio Delbono, come cumulare incarichi, portarsi sul lavoro
relazioni personali e utilizzare in modo disinvolto strumenti
pubblici, era pubblico e noto".
Non si tratta di reati, ammette De Pasquale, "ma comunque di
aspetti che un partito serio deve considerare. Come la lettera,
terribile, in carta intestata della Regione con cui Delbono
scaricava Cracchi a Cup 2000 come un soprammobile usato,
chiedendo al contempo di essere costantemente informato di orari
e assenze di lei e pretendendo di autorizzarne previamente le
richieste di ferie", nonostante lei "fosse passata ad altro
datore di lavoro". Delbono dunque aveva gia' dimostrato in
passato "un atteggiamento padronale verso le istituzioni e le
persone, che non ha nessun bisogno della magistratura per essere
giudicato- punta il dito De Pasquale- e sul quale avrei voluto
sentire la voce di donne Pd sensibili alla causa femminile, come
l'assessora Simona Lembi, che sul ruolo della donna nell'affaire
Delbono-Cracchi non ha trovato nulla da dire".(SEGUE)
(DIRE) Bologna, 30 gen. - De Pasquale rifiuta dunque "l'idea di
nascondermi dietro all'indagine penale per evitare, ancora una
volta, il giudizio politico. Che spetta a noi, non ai magistrati.
E che mi fa dire che quello stile e quei comportamenti, anche se
penalmente irrilevanti, non sono belli e non sono coerenti con i
valori del Pd". In altre parole, dice chiaro e tondo il
democratico, "chi ha scelto Delbono come candidato sindaco a
Bologna, di fatto imponendolo attraverso primarie drogate e
blindate, ha sbagliato e oggi deve portare la responsabilita' di
questo errore". In palio, del resto, c'e' la vittoria alle
prossime elezioni sotto le Due Torri. "Se prevarra' la linea
minimizzatrice- sostiene infatti De Pasquale- che parla di
piccole debolezze personali totalmente imprevedibili, e grande
senso di responsabilita' dimostrato dal sindaco e dal partito,
facendo leva su una nostra 'superiorita' morale' innata rispetto
alla destra, sono convinto che andremo verso la sconfitta
elettorale".
Al contrario, se prevarra' una linea "di profonda autocritica,
che passa attraverso le scuse alla citta' e l'ammissione di
responsabilita' da parte di De Maria e Caronna, allora, per
quanto dura, avremo davanti una strada di riscatto". Insomma,
manda a dire De Pasquale, "credo abbia ragione chi dice che la
base del Pd si merita di meglio di questi dirigenti. Che occorra
andare dagli elettori con la cenere sul capo e chiedere scusa.
Che e' l'ora di riprendere il discorso di un'etica nel partito e
nelle istituzioni e di cercare persone che fanno politica senza
vivere di politica, che hanno un lavoro vero, non dipendente
dalla politica e che possono fare politica da uomini e donne
libere".