Andrea De Pasquale

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Le responsabilità dei vertici PD sul caso Delbono

(ER) BOLOGNA. DE PASQUALE (PD): STILE DELBONO NOTO, VIA I VERTICI - EX CONSIGLIERE CONTRO DE MARIA E CARONNA: "E LEMBI NON DICE NULLA?"

Agenzia DIRE, 30 gennaio 2010



(DIRE) Bologna, 30 gen. - I dirigenti del Pd si assumano la

responsabilita' dell'errore e lascino i loro incarichi. A

invocare un colpo di spugna alla guida dei democratici di Bologna

e' Andrea De Pasquale, ex consigliere provinciale ed esponente

dei franceschiniani, che imputa all'attuale gruppo dirigente del

Pd la responsabilita' del fallimento della Giunta Delbono. "Io

non ci sto a cadere dalle nuvole- afferma De Pasquale- non ci sto

a dire che finche' la magistratura non finisce il suo lavoro non

c'e' nulla da dire. Perche' non e' affatto vero che tutto quello

che non e' penalmente rilevante e' anche politicamente

opportuno". De Pasquale denuncia apertamente che "un certo stile

di Flavio Delbono, come cumulare incarichi, portarsi sul lavoro

relazioni personali e utilizzare in modo disinvolto strumenti

pubblici, era pubblico e noto".

Non si tratta di reati, ammette De Pasquale, "ma comunque di

aspetti che un partito serio deve considerare. Come la lettera,

terribile, in carta intestata della Regione con cui Delbono

scaricava Cracchi a Cup 2000 come un soprammobile usato,

chiedendo al contempo di essere costantemente informato di orari

e assenze di lei e pretendendo di autorizzarne previamente le

richieste di ferie", nonostante lei "fosse passata ad altro

datore di lavoro". Delbono dunque aveva gia' dimostrato in

passato "un atteggiamento padronale verso le istituzioni e le

persone, che non ha nessun bisogno della magistratura per essere

giudicato- punta il dito De Pasquale- e sul quale avrei voluto

sentire la voce di donne Pd sensibili alla causa femminile, come

l'assessora Simona Lembi, che sul ruolo della donna nell'affaire

Delbono-Cracchi non ha trovato nulla da dire".(SEGUE)

 

(DIRE) Bologna, 30 gen. - De Pasquale rifiuta dunque "l'idea di

nascondermi dietro all'indagine penale per evitare, ancora una

volta, il giudizio politico. Che spetta a noi, non ai magistrati.

E che mi fa dire che quello stile e quei comportamenti, anche se

penalmente irrilevanti, non sono belli e non sono coerenti con i

valori del Pd". In altre parole, dice chiaro e tondo il

democratico, "chi ha scelto Delbono come candidato sindaco a

Bologna, di fatto imponendolo attraverso primarie drogate e

blindate, ha sbagliato e oggi deve portare la responsabilita' di

questo errore". In palio, del resto, c'e' la vittoria alle

prossime elezioni sotto le Due Torri. "Se prevarra' la linea

minimizzatrice- sostiene infatti De Pasquale- che parla di

piccole debolezze personali totalmente imprevedibili, e grande

senso di responsabilita' dimostrato dal sindaco e dal partito,

facendo leva su una nostra 'superiorita' morale' innata rispetto

alla destra, sono convinto che andremo verso la sconfitta

elettorale".

Al contrario, se prevarra' una linea "di profonda autocritica,

che passa attraverso le scuse alla citta' e l'ammissione di

responsabilita' da parte di De Maria e Caronna, allora, per

quanto dura, avremo davanti una strada di riscatto". Insomma,

manda a dire De Pasquale, "credo abbia ragione chi dice che la

base del Pd si merita di meglio di questi dirigenti. Che occorra

andare dagli elettori con la cenere sul capo e chiedere scusa.

 

 

Che e' l'ora di riprendere il discorso di un'etica nel partito e

nelle istituzioni e di cercare persone che fanno politica senza

vivere di politica, che hanno un lavoro vero, non dipendente

dalla politica e che possono fare politica da uomini e donne

libere".

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