Andrea De Pasquale

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Nuova Stazione di Bologna: un accordo che non finanzia l'SFM

Agenzia Dire del 22 giugno 2007


(ER) TRENI BOLOGNA. ALLARME MARGHERITA: ORA IL SFM E' A RISCHIO 'FONTI FINANZIAMENTO TUTTE PER STAZIONE, E IMOLA CHIEDE RINVIO'

(DIRE) Bologna, 22 giu. - L'accordo sulla nuova Stazione di Bologna di fatto rischia di chiudere le porte all'Sfm. La denuncia arriva dal diellino Andrea De Pasquale, presidente della commissione Territorio della Provincia di Bologna, che, dopo aver letto i documenti relativi al patto sottoscritto martedi' scorso da Comune e Provincia di Bologna, Regione e Fs, oggi lancia l'allarme. Come sempre, il grosso del problema sono i soldi. "Per la parte relativa al Servizio ferroviario metropolitano- scrive De Pasquale in una nota- l'accordo rischia di restare una ennesima dichiarazione di ottimi intenti, ma priva di concretezza", dal momento che "non sono individuati con certezza i finanziamenti necessari all'acquisto dei treni e agli adeguamenti infrastrutturali".

Tre, fino ad ora, erano le possibili fonti di finanziamento per dare attuazione all'Sfm: la valorizzazione fondiaria delle aree ferroviarie; il "road pricing", ovvero il pedaggio extra sulle tratte autostradali del nodo bolognese; il finanziamento diretto da parte del Ministero. Ma di queste tre strade, avverte De Pasquale, "l'accordo ha di fatto sancito la caduta della
prima: le risorse generate dall'aumento di valore immobiliare dei suoli circostanti la Stazione (250.000 mq di nuova costruzione) non verranno utilizzate nemmeno in parte per l'Sfm". Dunque, restano in campo le altre due strade, tra le quali pero' "il road pricing e' fermo" perche' il termine dei quattro mesi dalla Finanziaria, ovvero il 30 aprile, "e' trascorso senza che nulla accadesse". Neanche un euro del progetto Grandi Stazioni finira' quindi nelle casse dell'Sfm bolognese. Insomma, non resta che sperare nell'intervento diretto del Ministero.(SEGUE)


(DIRE) Bologna, 22 giu. - Ma per ottenere una risposta "puntuale
da parte del Governo", che tra l'altro "non e' piu' rinviabile", sulla partita Sfm occorre la massima "convergenza di tutte le
istituzioni locali". De Pasquale invita insomma Comune, Provincia e Regione a fare pressing sul ministero di Antonio Di Pietro. Non< solo. Anche gli "aspetti positivi dell'accordo firmato martedi', secondo l'esponente della Margherita, vanno "tradotti immediatamente in lobbing politica e territoriale verso il Governo, per evitare che la firma di martedi' vada ad aggiungersi a una gia' lunga serie di intese e convenzioni che rischiano di restare inattuate". Per questo, propone De Pasquale, si potrebbe anche pensare di "coinvolgere le Fondazioni bancarie".
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