Andrea De Pasquale

luglio 2007

Seduta del 31 luglio


Seduta straordinaria, congiunta con la VI e la VII Commissione, dedicata alla valutazione della proposta di nuovo polo funzionale "Romilia". Grande ressa in aula, dove oltre ai colleghi commissari sono presenti il comitato Miranda (favorevole a Romilia), diversi giornalisti, il sindaco ed altri amministratori di Medicina, un consistente staff di urbanisti dell'ufficio Pianificazione della Provincia, con il direttore, ing. Alessandro Delpiano. Tanta gente, tanti interessi, tante speranze contrapposte, avvertibili nella suspance e nella tensione che si respira nell'aria.

La presidente Draghetti apre comunicando il parere, fresco fresco, appena assunto in giunta un'ora prima della Commissione, di "sostanziale e complessiva incompatibilità" della proposta, ed aggiunge tre note:

- sulla dimensione e la profondità del lavoro svolto (per il quale fa riferimento alla documentazione consegnata nella stessa Commissione);

- sulla rapidità della valutazione (2 mesi, avendo ricevuto il materiale il 31 maggio);

- sulla natura del PTCP, che non è la bibbia, non è una gabbia, ma "concentra le buone ragioni della sostenibilità del nostro territorio, e propone un modello di sviluppo economico e sociale compatibile con la tutela ambientale". E' con queste ragioni e con questo modello che la proposta è incompatibile: una ragione quindi sostanziale, non formale.

Il vicepresidente Venturi, con delega all'urbanistica, sottolinea l'efficienza della macchina amministrativa che ha prodotto un'analisi dettagliata in soli 60 giorni, e ribadisce i grandi obiettivi urbanistici di questo mandato: contrastare la dispersione insediativa, concentrando la crescita residenziale intorno ai nuclei dotati di servizi, e rafforzare l'assetto infrastrutturale del nostro territorio. Infine Venturi fa un cenno alla fragilità delle prospettive economiche a medio e lungo termine per il tipo di attività economiche contenute nella proposta, che a mio giudizio sono una ragione fondamentale delle perplessità suscitate da "Romilia".

L'ing. Delpiano riassume gli obiettivi del PTCP, e sottolinea che tali obiettivi sono stati fatti propri anche dalla legislazione nazionale e dalle direttive europee, che indicano come la pianificazione deve puntare a concentrare lo sviluppo, sia pure in senso policentrico, laddove "c'è città", ovvero ci sono servizi e infrastrutture in grado di assorbire il "peso" urbanistico dei nuovi insediamenti. Romilia, per le dimensioni e il tipo di attività insediate, è a tutti gli effetti un nuovo "polo funzionale", di forte attrattività (stima di 5 milioni di visitatori/anno a regime). La principale differenza tra la prima e la seconda proposta sta nelle residenze: non più 62.000 mq di supeficie utile, ma 30.000 (equivalenti a circa 400 appartamenti), e nella riduzione da 310 a 234 ettari di Superficie Territoriale interessata (viene meno il campo da Golf).

Delpiano sottolinea che Romilia non è il primo caso di applicazione dei criteri di giudizio presenti nel PTCP, ma anzi che sono 3 anni che tutte le proposte dei comuni (e quindi la pianificazione associata) si confrontano e si adeguano agli obiettivi del PTCP.

Interessante il raffronto tra la superficie commerciale proposta in Romilia (66.000 mq di superficie utile, per una superficie di vendita di 35.000 mq), e quelle esistenti: il parco commerciale Meraville, con tutti gli edifici (Leroy Merlin, Decathlon, Media World, ecc.) arriva a 25.000 mq di SV, il parco commerciale di Casalecchio (Shopville Gran Reno + Castorama + Ikea) arriva a 35.000: come Romilia.

Nonostante questo la proposta immagina 6.000 visitatori al sabato per Romilia, mentre al Granreno sono oggi 32.000. Il Centro Nova, con soli 10.000 mq si superficie di vendita, fa 19.000 visitatori al sabato. Per quanto riguarda il parco divertimenti, si stimano 1.600.000 di accessi all'anno, ma spalmati in 52 week end, mentre l'esperienza di Gardaland (3.000.000 di visitatori) e Mirabilandia (2.000.000) dice che esiste una grande concentrazione tra aprile ed ottobre.

Vendendo alle considerazioni trasportistiche, la prima nota riguarda la stazione prevista nella proposta: il raggio "utile" di 600 metri avvolge lo stadio e tocca appena il parco dell'automobile, ma non sfiora nemmeno la zona commerciale e il parco tematico (a circa 1.200-1.600 metri). Inoltre per dare una corsa ogni 30 minuti occorrerebbero raddoppi di binari che non sono previsti né nella proposta, né nel progetto SFM. La capacità dei treni inoltre è limitata dal fatto che le banchine sono corte, per cui anche al massimo utilizzo la linea ferroviaria arriverebbe a smaltire 1.600 persone all'ora, mentre in tutte le esperienze europee la domanda per poli di questa dimensione è di almeno 2.500 persone.

Per la viabilità, le opere necessarie sarebbero di 95 milioni di Euro, ma il proponente ne mette a disposizione 40-45, le altre resterebbero a carico della collettività. I caselli autostradali infatti distano almeno 14 km, e l'accesso al polo richiede quindi l'attraversamento di un territorio già congestionato (soprattutto sull'asse San Vitale), e la proposta sottostima fortemente questo problema.

Non posso sintetizzare il dibattito, durato dalle 12 a oltre le 16 (stavolta, come ha scherzato con me il collega Finotti, il gettone ce lo siamo guadagnato...!): qui sotto trovate la deregistrazione (con qualche errore) come allegato a questa pagina.

In sintesi comunque, il centrodestra non entra nel merito della valutazione tecnica ma definisce fin dall'inizio il parere "politicamente prevenuto", sperticandosi nel rimpianto di Romilia come medicina per tutti i problemi di Bologna (l'afflusso turistico in calo, l'occupazione, la crisi industriale, l'ordine pubblico legato allo stadio...), curiosamente sorvolando sulle tante contraddizioni e i cambi di strategia di cui il principale proponente (il presidente del Bologna Calcio, ex titolare del Motorshow e garante, secondo il centrodestra, della serietà della proposta) ha dato prova in questi 8 mesi. Evidente anche la spaccatura interna ai DS, che vedono il consigliere Mattioli sulle barricate contro la giunta, e il sindaco Nara Rebecchi diffondere un comunicato dal sapore addirittura minatorio. Interessanti soprattutto gli interventi di Pariani e Donini (oltre, naturalmente, al mio... che trovate da pag. 59 a pag. 64 della deregistrazione allegata). 

Seduta del 20 luglio


Dedicata alla convenzione tra Provincia e Comune di Bentivoglio per la realizzazione di una rotatoria all'incrocio tra via Asinari e via Saletto (siamo qualche centinaio di metri a est dall'autostrada A13, sulla via che collega Bentivoglio alla Porrettana).

Il costo, interamente a carico della Provincia (essendo la strada di competenza provinciale) è di 300 mila Euro. L'esproprio delle aree invece è a carico del Comune di Bentivoglio.

Nel dibattito alcuni consiglieri (di minoranza) segnalano la grande proliferazione di rotatorie sul nostro territorio, che genera qualche dubbio di opportunità (laddove per esempio sono disassate e inducono comportamenti sbagliati da parte degli automobilisti, o hanno semafori vicini che creano code in uscita bloccando tutta la rotonda).

Nella risposta l'ing. Parmeggiani dice che la regolamentazione per la progettazione delle rotatorie è molto recente, e risale alla primavera del 2006 (mediante decreto ministeriale), riconoscendo (insieme all'assessore Prantoni) che vi è stata in materia molta "fantasia" da parte dei comuni.

Seduta del 13 luglio


Dedicata all'esame dei servizi ferroviari sul nostro territorio coi nuovi orari estivi. Ero in ferie, e non ho partecipato direttamente.
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