Seduta del 17 novembre
Seduta congiunta con la III Commissione del Comune di Bologna per un Convegno sul tessuto industriale bolognese del Packaging.
Nel nostro territorio esiste infatti uno dei più forti distretti del mondo di costruzione di macchine per l’imballaggio, capace di produzioni tecnologicamente molto evolute, personalizzate fino alla singola unità che si sono potute avvalere di grandi risorse professionali e imprenditive che costituiscono know-how sedimentati nel tempo.
Questo però non mette il settore al riparo da problemi derivanti dalla crescita di nuovi attori (asiatici) e dalla riduzione dello spazio a disposizione di aziende medie e piccole, non attrezzate per realizzare gli investimenti in ricerca, necessari per rinnovare e rafforzare la presenza sul mercato.
Il mercato del packaging sarà alle prese con almeno due grosse sfide per il prossimo futuro. Una riguarda la sostenibilità ambientale dell’imballaggio, ovvero l’uso di materiali biocompatibili e il contenimento dei volumi dei materiali d’incarto. Mettersi su questa strada vuol dire utilizzare nuovi materiali, forse anche inventarli, sviluppare nuove tecniche d’incarto, tenendo comunque conto delle esigenze di presentazione al pubblico dei prodotti; sono quindi sollecitate anche competenze di design e di marketing.
Ma gli stessi problemi/opportunità si pongono per l’altra sfida che è quella del packaging responsabile, ovvero materiali, modalità e tecniche in grado di assicurare la sicurezza del prodotto e la sua corretta fruibilità.
L'obiettivo della pubblica amministrazione è favorire l'incontro tra risorse scientifiche, professionali e imprenditoriali per creare nuove iniziative in grado di rispondere a queste sfide, coinvolgendo le competenze accumulate nel comparto macchine automatiche, nelle aziende come HERA, nelle numerose aziende cartotecniche, nelle aziende che sviluppano tecniche e prodotti per il controllo tramite lettura ottica, nei dipartimenti universitari e nei centri di ricerca più direttamente interessati, ma anche in altri dipartimenti più “creativi” come il DAMS, ecc.
Questo comparto infatti richiede tradizionalmente alti livelli di specializzazione, sia in officina che in montaggio, applicati a produzione di piccola o piccolissima serie, che richiedono grande flessibilità organizzativa. Sono requisiti che sono stati a lungo e tutt’ora soddisfatti dalla rete imprenditoriale e professionale sviluppata in alcuni decenni, soprattutto, ma non solo, attorno alle poche grandi imprese del settore.
Seduta del 3 novembre
Si parla di una delibera che dovrebbe sbloccare una interessante sperimentazione di riutilizzo per l'irrigazione delle acque reflue in uscita dal depuratore di San Matteo della Decima.
Il motivo per cui questa sperimentazione era ferma da quasi due anni era dovuto al fatto che il Consorzio di bonifica Reno Palata, al quale inizialmente era stata affidata la progettazione e la gestione dell'opera, dopo la sottoscrizione dell'accordo fece sapere che con l'impianto esistente non si sarebbero mai potuti raggiungere valori di fito-depurazione delle acque reflue adeguati al loro utilizzo per l'irrigazione.
Ora invece la Partecipanza agraria di San Giovanni in Persiceto ha messo a disposizione propri terreni nei quali costruire una serie di vasche e bacini in terra dove convogliare le acque in uscita dall'impianto di depurazione. Le opere verranno realizzate grazie ad un finanziamento da 726 mila euro messo a disposizione da Ato5, Provincia di Bologna e Comune di Persiceto. In questo modo le sostanze inquinanti ancora presenti nell'acqua saranno ulteriormente abbattute, rendendo l'acqua idonea all'irrigazione di meloni e cocomeri.