Andrea De Pasquale

ottobre 2008

Seduta del 31 ottobre


Dedicata allo stato del Nodo di Rastignano, il cui progetto è stato finalmente approvato dalla conferenza dei servizi a settembre, ed è in attesa della delibera regionale di definitivo recepimento.

Molto partecipata l'assemblea, a cui sono presenti una ventina di persone in rappresentanza di comitati, associazioni o semplici cittadini interessati all'opera, che - lo ricordo - si configura come variante alla strada provinciale (ex statale) della Futa nel tratto di attraversamento dell'abitato di Rastignano, alle porte di Bologna in direzione Firenze, per un totale di 2800 metri.

Il progetto approvato prevede lo scavalcamento in viadotto (e non più in tunnel sotterraneo) della strada provinciale esistente, risolvendo in questo modo problemi di tenuta antisismica, tenuta in caso di piena fluviale e limitazione della pendenza stradale, ma causando per contro intuibili disagi per i residenti nell'area del Residence Paleotto, preoccupati soprattutto dello svincolo di connessione con l'abitato di Rastignano, che avrebbe portato alcuni bracci a sfiorare le abitazioni.

L'ing. Massimo Biagetti, del servizio progettazione stradale della provincia di Bologna, illustra le modifiche apportate al progetto proprio in seguito alle segnalazioni dei residenti, che consistono in robusti interventi di insonorizzazione e mitigazione ambientale, e nell'eliminazione di un braccio dello svincolo in questione, rinunciando in questo modo al collegamento diretto tra l'abitato del Residence Paleotto (e vicinanze) e la direzione sud. La rinuncia, decisa a valle di uno studio che dimostra l'inconsistenza del traffico in quella direzione, permette di riallocare lo svincolo in modo da allontanare le rampe stradali dalle abitazioni.

Per quanto riguarda poi il ponte che scavalca l'attuale Futa, viene illustrata la soluzione con barriere fonoassorbenti ricurve verso l'interno, e passaggio pedonale esterno, in modo da minimizzare l'impatto acustico. Si sottolinea come questa soluzione garantisca la continuità di uso della strada esistente, anche durante i cantieri, cosa che invece non sarebbe stata possibile con il tunnel, e la conservazione dei sottoservizi stradali (fogne, linee elettriche, linee telefoniche, gas, acqua, ecc.) la cui interruzione avrebbe comportato enormi disagi alla popolazione.

Oltre alle modifiche indotte al progetto in forza dei rilievi dei residenti, la principale novità comunicata dall'assessore Prantoni è lo scorporo della bretella del Dazio dall'opera generale, con la conseguenza - certamente positiva - che il braccio di collegamento tra l'attuale via Toscana e il tratto di Lungosavena che va da via Corelli alla rotonda Grazia Verenin è già finanziato (con circa 6 milioni di Euro) e quindi senz'altro realizzabile da parte del Comune di Bologna. Questo significa poter sgravare la via Toscana nel tratto urbano interno al comune di Bologna di una parte consistente di traffico di attraversamento verso il quartiere Savena e i territori a nord est della città.

Viene infine ripassato il quadro economico dell'opera, il cui importo complessivo è di circa 63 milioni di Euro, di cui 6 per la suddetta bretella (già finanziati), 3,8 per lo svincolo presso il Parco Paleotto (pure finanziati), 53 per l'opera portante di cui 7,2 giàfinanziti da TAV, 19,7 teoricamente coperti da ANAS (ma non si sono ancora visti), 26 mancanti (e già chiesti al governo).

Considerazione personale: visti i tempi di magra per le finanze pubbliche, non sarebbe meglio concentrare le risorse disponibili sul completamento di opere come questa (sulle quali si stima un traffico giornaliero di 65.000 veicoli!!!), piuttosto che imbarcarsi su improbabili finanziamenti (sempre parziali, sempre incompleti) di micro-metropolitane di dubbia utilità?

Seduta del 24 ottobre


Dedicata ai dati dell'incidentalità stradale nella Provincia per l'anno 2007, e al report delle contravvenzioni.

Nel 2007 ci sono stati mediamenti poco più di 14 incidenti al giorno, con 20 feriti al giorno e un decesso ogni 3,5 giorni. I veicoli coinvolti in incidenti sono stati complessivamente 10.059, che rispetto 767.000 ai veicoli circolanti (ovvero 1 ogni 147 veicoli).

Il costo sociale sostenuto dalla collettività è stato di 680 milioni di €.

I giorni in cui si verificano più incidenti sono in venerdì e il sabato, mentre l'indice di mortalità più alto si raggiunge la domenica.

Rispetto al 2006, abbiamo una diminuzione lieve per quanto riguarda gli incidenti (-1,4%), e consistente per i morti (-8%). Sulle strade provinciali morivano 35 persone su 100 totali, ora solo 17, ma crescono purtroppo i morti in autostrada. Il dato complessivo del territorio provinciale, ovvero 5 morti in meno, è la somma algebrica di una diminuzione di 21 morti sulle strade provinciali, e di un aumento complessivo di 16 morti tra strade statali, comunali e autostrade.

Efficacia degli autovelox: confrontiamo i dati del primo semestre 2007 (senza autovelox) al pari periodo 2008 (con autovelox). I numeri sono relativi all'intero tratto della strada compreso nel comune dove è stato posto l'autovelox (quindi non solo sul tratto immediatamente vicino a rilevatore di velocità).

I dati sono molto positivi: sulla bazzanese passiamo da 7 a 3 incidenti (e da 9 a 2 feriti), sulla SP 568 da 9 a 2 incidenti (e da 11 a 2 feriti), e così via.

Interessanti i dati dei 48 infovelox: abbiamo sforamenti fino ai 183 a Medicina, 199 a San Giovanni, 215 nella valle del Lavino.

Quanto alle sanzioni, nel secondo trimestre 2001 sono state elevate 12.900 sanzioni (diminuite rispetto alle 20.000 dell'ultimo trimestre 2007 e ai 14.000 del primo trimestre 2008). La maggior parte supera il limite tra i 10 e i 40 kmh (12.600), ma abbiamo 200 superamenti tra i 40 e i 60 kmh, e 20 superamenti di oltre 60 kmh. I ricorsi passano dal 5 al 3 %. I tempi medi di notifica sono di 34 giorni.

Seduta del 16 ottobre


Dedicata all'esame di due delibere "gemelle", relative all'integrazione del "Regolamento per il conseguimento dell'idoneità professionale di trasportatore su strada di merci in conto terzi e di viaggiatori" (la prima), e del "Regolamento per il conseguimento dell'idoneità professionale all'esercizio dell'attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto (ovvero: agenzie pratiche auto, la seconda).

Il problema è dovuto al picco di esami di idoneità (oltre 2.000) da smaltire a seguito della normativa europea che impone anche a chi già esercita l'attività di sottoporsi al corso e all'esame.

La modifica riguarda principalmente il periodo di apertura del bando, che viene esteso da 30 a 180 giorni, per cosentire lo svolgimento degli esami a lotti da 150/200 candidati alla volta.

Seduta del 10 ottobre


Dedicata ad una variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) relativa al Piano della Mobilità Provinciale (PMP), in vista di una intesa con la Regione.

In pratica si tratta di una modifica alla classificazione di alcune strade provinciali contenuta nel PRIT (Piano Regionale dei Trasporti).

In dettaglio: viene proposta la riclassificazione della strada ex statale (ed ora provinciale) della Futa da rete di interesse intercomunale a rete di interesse regionale (detta anche Rete di Base). Analogamente viene chiesto l'innalzamento di rango per il tratto ex autostradale di collegamento tra il vecchio e il nuovo casello di Sasso Marconi, e per la strada provinciale 6 "Zenzalino" nel tratto tra la Trasversale di Pianura (SP 3) e la San Vitale.

Viene invece chiesto il declassamento della via Emilia tra Imola e Castel San Pietro, compreso il tratto della tangeziale di Imola, da "grande rete" a "rete di base", a seguito della decisione di costruire la IV Corsia autostradale tra Bologna e Imola, che si incarica quindi di convogliare il grande traffico di attraversamento, liberandone la via Emilia.

Nello stesso atto viene dato mandato di effettuare uno studio di fattibilità per la realizzazione di due nuovi caselli autostradali: a Bentivoglio e a San Benedetto Val di Sambro.
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