Andrea De Pasquale

settembre 2007

Seduta del 28 settembre


Dedicata al tema della sicurezza a bordo degli autobus ATC, a valle delle cronache estive che hanno riportato episodi di "dirottamento" di mezzi pubblico ad opera di balordi o malviventi armati di coltelli o siringhe.

Convocata originariamente in congiunta con l'omologa commissione del Comune di Bologna (socio proprietario, insieme alla Provincia, di ATC), la nostra assemblea si arricchisce della partecipazione di altre due commissioni comunali, con l'effetto che riferirò in fondo.

Nella sua relazione introduttiva il presidente di ATC, ing. Francesco Sutti, riferisce i contenuti degli impegni assunti negli incontri del 20 e del 28 agosto con i sindacati dei lavoratori e le autorità responsabili della sicurezza (prefettura e questura), che sono riassumibili in 3 punti:

- protezione della cabina guida, in modo da rendere difficile la minaccia fisica al guidatore;

- introduzione di telecamere a bordo dei mezzi, che possono funzionare sia con la registrazione continua (memorizzata per 24 ore), sia con l'attivazione su richiesta del conducente e collegamento diretto con la sala operativa della Questura;

- estensione e potenziamento (passando dal sistema analogico a quello digitale) del telecontrollo sulla posizione dei mezzi sul territorio.

Per i sindacati interviene Gianluca Neri, della UIL, che pone l'accento sull'importanza di contrastare la sensazione di "impunità" che si era diffusa sui mezzi pubblici, che vanno a tutti gli effetti considerati come "pezzo di territorio cittadino", e non zona franca.

Tra gli interventi dei colleghi consiglieri segnalo quello di Renato Ballotta, che chiede se si sia pensato di coinvolgere il volontariato, che nel campo della sicurezza gode di finanziamenti regionali volti alla formazione specifica; e quello di Raffaele Finelli, che sottolinea il cambiamento avvenuto dai tempi in cui, quando eravamo noi ragazzi, si avvertiva verso l'autista un timore reverenziale (tanto che beccarsi una sgridata era considerata una vergogna...), e mette in guardia dal rischio di "militarizzare" eccessivamente il problema della sicurezza, trascurando invece l'aspetto educativo e culturale: al riguardo, richiama anche i limiti della lettera inviata da me al presidente Sutti in maggio, dove secondo Finelli indicavo soluzioni troppo "muscolari" al problema.

Nel mio intervento estendo il tema sicurezza anche agli utenti del trasporto pubblico, e richiamo la mia lettera, già citata da Finelli, laddove allargavo il problema dalla "sicurezza" in senso stretto a quello più vasto del "clima" a bordo dei bus, clima in grado di influenzare drasticamente le scelte di mobilità dei cittadini (e faccio l'esempio di una ragazzina che, davanti a bivacchi chiassosi, atteggiamenti arroganti e soggetti ubriachi, che talvolta si trovano sui mezzi, rinuncia a muoversi o sceglie di farsi accompagnare in auto).

L'impressione comunque è che il problema stia rientrando, anche alla luce di dati (le serie storiche delle segnalazione degli autisti) che non mostrano un aumento del fenomeno, e del fatto che di recente l'intervento rapido di uomini delle forze dell'ordine ha ottenuto effetti positivi. In proposito, mi fa piacere rendere pubblica una mia lettera al presidente ATC Sutti, dello scorso maggio, e la sua risposta.
Per saperne di più: Risposta presidente ATC.pdf

In conclusione, ritorno sul tema dei partecipanti alla Commissione. Con due annotazioni.

1) In provincia, dove l'ufficio Commissioni è composto di un numero variabile da 3 a 4 addette (per 7 commissioni), è di prassi registrare non soltanto la "presenza istantanea" di un consigliere ad una commissione, ma anche i suoi movimenti in entrata e in uscita. Salvi gli errori umani sempre in agguato, è possibile quindi, per noi consiglieri provinciali, risalire non solo alle presenze, ma anche ai tempi di effettiva permanenza alle commissioni. Per il comune invece la prassi è diversa: pur disponendo di uno staff di addetti all'ufficio commissioni circa doppio di quello della Provincia, non solo non vengono "tracciati" i movimenti dei consiglieri rispetto alle Commissioni, ma non vengono nemmeno annotati gli orari di entrata e di uscita. L'unico compito dell'addetto comunale che stamattina era presente in aula era quello di tenere in mano il foglio firme del Comune e porgerlo, su una cartellina rigida, ai consiglieri comunali (noi provinciali invece lo prendiamo da soli, trovandolo appoggiato al tavolo). Domanda: ma è proprio necessario pagare una persona per evitare agli eletti in Comune di guardare su un tavolo e chinarsi a firmare?

2) Le firme apposte dai consiglieri comunali nel foglio della commissione odierna, come ho potuto riscontrare dal foglio firme che ho chiesto di acquisire agli atti, sono state complessivamente 30. Tuttavia le presenze in aula risultavano ben lontane da questi numeri. Da un campionamento da me effettuato, le presenze effettive dei colleghi comunali alla commissione (iniziata di fatto alle 9.45, con 7 o 8 consiglieri di Palazzo d'Accursio) sono state: 13 consiglieri alle 10.00, 9 consiglieri alle 10.15, 7 alle 10.30. Dopo tale orario sono andate scemando ulteriormente. Domanda: è utile alla credibilità della politica continuare in questa prassi?

Seduta del 24 settembre


Convocata in via straordinaria il lunedì mattina per favorire la partecipazione dei parlamentari e dei consiglieri regionali eletti a Bologna. Il tema infatti è scottante: dopo anni di promesse, abbiamo appreso dai giornali che sono spariti i finanziamenti accantonati presso Anas per realizzare il tratto "di ritorno" della strada complanare (ovvero, affiancata all'autostrada) nel tratto da Osteria Grande a San Lazzaro (il tratto opposto è già funzionante). Il altre parole, la "complanare" resta senza finanziamenti e senza prospettive di completamento.

All'introduzione dell'assessore Prantoni, L'ing. Lelio Russo, direttore compartimentale ANAS per l'Emilia Romagna risponde in modo visibilmente imbarazzato: sa di non avere soluzioni, spiega che ANAS, divenuta società di capitali, non ha più possibilità di "congelare" gli stanziamenti e quindi utilizza le risorse per le urgenze del momento. Il fatto che le aziende aggiudicatarie dei lavori della Complanare si siano ritirate prima di aprire i cantieri ha di fatto svincolato i fondi, che ora sono stati spesi per altro. Ritiene di poter rifinanziare l'opera nel 2011.

La reazione dei molti sindaci presenti in aula (Macciantelli di San Lazzaro, Masotti di Ozzano, Zacchiroli di Castel San Pietro) è naturalmente di rabbia e delusione: Loretta Masotti fa notare ad esempio che i comuni hanno investito denaro pubblico negli espropri dei terreni sui quali costruire la strada, sui quali oggi crescono erbacce, che i cittadini notano e rinfacciano alle amministrazioni. Inoltre nella pianificazione urbanistica tutti i nuovi insediamenti si vanno realizzando contando sulla complanare, che venendo a mancare genera forti squilibri di viabilità.

Davvero imbarazzante, per non dire altro, appare l'assenza quasi totale delle istituzioni sovraordinate, invitate all'incontro ma evidentemente impegnate in altro. L'unica parlamentare presente (sulla quindicina di eletti nel territorio provinciale) è la deputata Donata Lenzi. Ma a livello regionale va peggio: nè l'assessore, nè un solo consigliere di maggioranza è presente, ma solo Ubaldo Salomoni, di Forza Italia, che infatti prende la parola e, senza troppo infierire, attacca ovviamente il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Mia personale osservazione: gli incarichi politici troppo spesso sono vissuti come trampolini per prepararsi il salto altrove, per occupare più caselle possibile. Col risultato di venire meno all'ordinaria amministrazione, ai semplici doveri di ufficio, per eccesso di impegni, doppi incarichi, ambizioni. I nostri consiglieri regionali sono l'esempio di questo: difficile, per questa via, colmare il fossato tra politica e società.

Seduta del 14 settembre


Dedicata all'approfondimento del progetto provinciale di riduzione della velocità, in particolare attraverso l'attivazione di 15 nuovi autovelox, di cui 4 vengono attivati proprio domani (15 settembre).

L'assessore Prantoni ribadisce che la quasi totalità degli incidenti avviene in rettilineo e in condizioni di tempo buono, che in qualche modo "allentano" l'attenzione del guidatore, che invece in condizioni critiche sta molto più attento.

L'ing. Parmeggiani richiama alcuni dati presentati nella seduta dello scorso 14 giugno, sul costo sociale dei vari tratti della nostra rete stradale (da 50.000 a 400.000 Euro all'anno per chilometro). Gli autovelox sono stati posizionati in corrispondenza dei tratti "neri", con il costo più alto, tenendo conto della presenza degli autovelox comunali.  

Questi gli autovelox di prossima attivazione:

- sulla Bazzanese a Pragatto, in entrambe le direzioni.
- sulla San Vitale a Fossatone
- sulla Selice Montanara in prossimità di Mordano
Entro ottobre ne arriveranno altri:
- sulla trasversale di pianura, verso Budrio, in entrambe le direzioni
- sulla Persicetana, in entrambe le direzioni;
- sulla Galliera;

Tutti gli autovelox sono tarati su limiti dei 70 o dei 90 (velocità extraurbane), con tolleranza del 5% (quindi 73,5 e 94,5). Il posizionamento è particolarmente leale, perché ad es. gli autovelox tarati sui 90 sono posti a 50 metri di distanza da dove il limite scende a 70. Ogni autovelox è preceduto da 2 o 3 avvisi: il limite in vigore, e un cartello specifico (150 metri prima) che ribadisce il limite e annuncia un controllo elettronico della velocità.

Tra gli interventi, la consigliera Poli domanda perché non vengano installati con maggiore frequenza i "semafori punitivi", che diventano rossi quando il veicolo supera i limiti di velocità. L'ing. Parmeggiani risponde che da alcuni mesi il ministero dei trasporti ha emanato una direttiva che scoraggia l'installazione di questi sistemi, scaricando sull'ente che li attiva la responsabilità per eventuali danni causati da incidenti (tamponamenti, ecc.). Questo in ossequio al principio che un automobilista va sanzionato per la violazione che ha commesso (es. eccesso di velocità), senza trasformarla in altro (es. passaggio con il rosso rilevato dal Fotored). Insomma, se uno va troppo forte, va punito per quello, non va bloccata la strada, sembra dire il ministero.

Diversi consiglieri (Lenzi, Finotti, Finelli, Guidotti) sottolineano il problema di un affastellamento di divieti diversi (50, 70, 60) a brevissime distanze su molte strade provinciali. Si chiede più coordinamento con i comuni per evitare "limiti capricciosi". Parmeggiani concorda sul bisogno di avere limiti "credibili", e che il codice è fermo (es. sul limite dei 90 per tutte le strade, come tetto massimo nazionale) a un tipo di automobile di 50 anni fa.

Seduta del 7 settembre


Seduta di programmazione, per condividere con i colleghi gli argomenti e le priorità dei lavori della Commissione. Interessanti alcune idee uscite, tra le quali segnalo:

- il quadro urbanistico relativo alla riconversione dello zuccherificio san Pietro in Casale;
- la pericolosità (per gli utenti delle corriere) delle fermate in montagna;
- lo stato di attuazione del PTCP nei vari territori;

Vengono confermati altri temi già presenti in agenda, tra cui il Nodo di Rastignano, la sicurezza sui mezzi ATC, l'esame delle maggiori criticità stradali del nostro territorio, il rapporto "ferro-gomma" nel trasporto pubblico.
Per contattarmi: scrivi@andreadepasquale.it - Per ricevere il mio rendiconto mensile: aggiornamenti@andreadepasquale.it
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