Andrea De Pasquale

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Traffico: la cura del ferro

UN NUOVO IMPEGNO PER IL SERVIZIO FERROVIARIO METROPOLITANO
Lunedì 12 febbraio 2007, ore 9.00 - 13.00
Oratorio San Filippo Neri, via Manzoni 5, Bologna

L'obiettivo


La congestione stradale impone ai cittadini e alle imprese bolognesi un costo pesante in termini di denaro, tempo e salute. Un costo che grava non solo sul conto ambientale e sanitario, ma anche su quello della competitività del sistema produttivo e della qualità sociale, per la somma dei tempi assorbiti da spostamenti sempre più faticosi.

Ma il territorio bolognese dispone anche di una grande opportunità, rappresentata dagli 8 rami ferroviari che si irradiano dal capoluogo, per 350 km di binari e 86 fermate, potenzialmente capaci di rispondere a buona parte della domanda di trasporto con un’alternativa rapida, sicura e sostenibile rispetto all’automobile, capace di ridurre congestione e inquinamento.

Ecco quindi “la cura del ferro”, che la Provincia di Bologna vuole riportare al centro dell’agenda politica, dell’attenzione mediatica e dell’azione amministrativa, affinché il progetto del SFM venga rapidamente completato e messo in pieno esercizio, mediante la sottoscrizione di un nuovo accordo attuativo. Perché Bologna, capoluogo regionale e nodo di rilievo nazionale per la connessione tra Nord e Centro-Sud, non può più permettersi di aspettare.

Il metodo


Il convegno presenta elementi di novità anche riguardo ai metodi.

In primo luogo, si tratta di una iniziativa unitaria, intrapresa dal Consiglio Provinciale nella sua totalità, e portato avanti condividendo le scelte con tutti i gruppi politici. Questo ha portato indubbiamente a un lavoro lungo e faticoso (personalmente ci ho lavorato da novembre 2006), ma anche ad un risultato importante, che rafforza il ruolo di un organo rappresentativo - il Consiglio appunto, articolato nelle sue Commissioni - il cui lavoro, se di qualità, influenza positivamente quello dell'esecutivo (la Presidente e la Giunta).
 
A tale iniziativa si è arrivati dopo un lavoro di Commissione (la IV, che presiedo) durato 2 anni, e articolato nelle seguenti tappe:

1 - studio del progetto del Servizio Ferroviario Metropolitano;
2 - verifica dello stato di attuazione (a tavolino);
3 - sperimentazione diretta del suo funzionamento (con sopralluoghi in campo, a toccare con mano i disagi degli utenti);
4 - raccolta di istanze e proposte da parte degli amministratori (sindaci e assessori dei comuni attraversati dalle linee ferrate) e degli utenti incontrati durante i sopralluoghi;
 5 - ricognizione delle interpellanze e interrogazioni (in gran parte opera della minoranza, in coerenza con il ruolo di controllo esercitato sulla giunta) presentate in Consiglio in questi anni, e dei due Ordini del Giorno approvati dal Consiglio sul tema del SFM.
6 - redazione di un documento unitario (e quindi condiviso da tutte le forze politiche) sulle azioni necessarie al rilancio del SFM.

Infine la formula "tanti interventi, rigorosamente brevi" rappresenta una ulteriore novità rispetto al "formato" dei convegni a cui siamo abituati: oltre 23 interventi in poco più di 3 ore (mediamente 8 minuti l'uno) vuol dire dare spazio a tante voci e ritmo all'evento, evitando le ridondanze e le ripetizioni frequenti nelle relazioni da 25-30 minuti.

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