Andrea De Pasquale

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"Mi divido tra clienti e commissioni, ma chiedere aumenti è ingiusto"

L'intervista rilasciata al Corriere di Bologna a valle della polemica nata dalla richiesta di Paolo Foschini, consigliere comunale di Forza Italia, di avvicinare gli "stipendi" degli eletti in Comune (tetto massimo di circa 3.000 Euro) a quelli degli eletti in regione (indennità fissa di circa 8.000 Euro).

Il Corriere di Bologna, 23 marzo 2007, pagina 2



Lo chiamano "il moralista", "il pauperista". Perché lui, in questa polemica sugli stipendi dei consiglieri di Palazzo, va contromano: "Non lamentiamoci, siamo comunque dei privilegiati". A parlare è Andrea De Pasquale, 41 anni, nel gruppo della Margherita in Provincia, uno che mette on line tutti i suoi redditi. Nel sito Internet personale.

Quanto prende da palazzo Malvezzi?

Circa 1.600 Euro al mese. Faccio solo mezza giornata, circa 4 ore al giorno.

E le altre ore?

Sono consulente per l'innovazione aziendale e per le nuove tecnologie. Guadagno circa 2.500 Euro al mese. Lordi.

Stressante, incastrare le due cose?

Lavoro anche 12 ore al giorno, quasi sempre anche dopo cena, e non vado mai a letto prima dell'una. Il ritmo è molto pesante, anche perché se sei in Commissione e ti chiama un cliente, a lui non importa nulle che tu stia salvando la patria o meno.

Perché lei non chiede più soldi?

Non mi riconosco in questa rivendicazione. Primo, perchè io sono per abbassare i costi della politica. Secondo, perché devo innanzitutto rispondere a chi mi ha eletto, che spesso sta peggio di me. Quando avremo riempito tutti gli organici della scuola e avremo alzato gli stipendi ai professori, allora approverò la richiesta di Foschini.

Perché si sente un privilegiato?

Dobbiamo ricordarci dei rimborsi spese, per esempio. E' prassi portare ricevuto di libri, giornali o anche del ristorante. Un normale cittadino non ha questa possibilità. Pensiamo anche a cosa significa, nella vita di tutti i giorni, essere un amministratore. In un ufficio pubblico, per esempio, ti si aprono delle porte che altirmenti sarebbero invalicabili. Questo, anche da solo, ha un valore enorme. E poi non siamo controllati.

Cioè?

Mentre sei in Commissione, sei libero di uscire e farti un giro o di leggere il giornale. Per la maggior parte dei lavoratori non è così: loro si sudano davvero lo stipendio. E spesso è inferiore al nostro. Per non parlare, poi, di quelli che firmano il foglio presenze - per il gettone - e se ne vanno dopo cinque minuti.

Nessun cartellino da timbrare, insomma...

Non abbiamo controllo né sulla qualità né sulla quantità. Certo, uno che prende sul serio la sua attività e lo fa a tempo pieno, lo stipendio se lo merita tutto (il tetto massimo per il gettone, in Provincia, è di 2.350 Euro al mese). Ma è solo buona volontà.

Benedetta Boldrin
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