Andrea De Pasquale

maggio 2008

Seduta del 30 maggio


Dedicata ad una delibera di convenzione tra Provincia e comune di Pianoro per la realizzazione di una rotatoria tra la Strada Provinciale n. 58 di Pieve del Pino e la Fondosavena.

L'assessore Prantoni spiega come in origine fossero stati destinati 350.000 euro da parte della Provincia per un intervento sul ponte di Pian di Macina (realizzazione di una passerella pedonale e di una piazzola di sosta). In seguito da parte del Comune di Pianoro è emersa come priorità la realizzazione di una rotatoria all'incrocio tra SP 58 e strada di Pieve del Pino (in effetti molto pericoloso), e quindi si intende concordemente modificare la convenzione per destinare i 350 mila Euro all'opera più urgente.


Il comune di Pianoro quindi espropria l'area, e farà manutenzione del verde e dell'illuminazione della rotonda; la provincia realizza l'opera edilizia. Il voto è favorevole all'unanimità.


Seduta del 23 maggio


Dedicata all'Accordo Territoriale per il Polo Funzionale CAAB. Si tratta di un'area già inserita nella pianificazione (provinciale e comunale) con destinazione ad attività con attrattività metropolitana, dove sono già insediate importanti funzioni metropolitane quali il Mercato ortofrutticolo, il centro commerciale “Meraville”, il complesso direzionale del nuovo “Business Park”, la Facoltà di Agraria, il Termovalorizzatore di Hera.

Il comparto in oggetto si trova all'estremità nord-est del comune di Bologna, e include pezzi di territorio dei comuni di Granarolo e Castenaso, a nord-est del parco commerciale Meraville e del Centro Agro Alimentare di Bologna.


L’accordo territoriale dispone il seguente assetto futuro dell’intero ambito, per un totale di 140 mila mq di superficie utile:

1 - insediamento di funzioni metropolitane di grande attrattività riferibili alla pratica dello sport (sia agonistico sia per fruizione collettiva), al tempo libero, a manifestazioni culturali e spettacoli, alla cura ed al benessere della persona. Tali funzioni primarie potranno essere integrate da altre di tipo terziario, direzionale e ricettivo.

2 - Sviluppo di attività rivolte alla ricerca, innovazione e sviluppo in campo energetico-ambientale, indicando nell’insediamento e nelle infrastrutture di Hera il primo nucleo costitutivo e qualificante tale proposta.

3 - Nuove funzioni terziarie e residenziali, poste a Sud dell’ambito a confine con il “Pilastro”, finalizzate alla riqualificazione del quartiere attraverso l’immissione di alloggi che riducano l’eccesso di edilizia popolare in ragione di un maggiore mix sociale e funzionale, vero elemento di garanzia per recuperare alcuni elementi di degrado oggi esistenti;

4 - Delocalizzazione dell’industria Baschieri-Pellagri che, per il suo alto rischio di incidente (tratta di esplosivi) e per la sua collocazione in un ambito fortemente insediato, risulta essere oggi inidonea e potenzialmente pericolosa per le persone che lì abitano e lavorano.

5 - Realizzazione di una fascia boscata di compensazione ecologica ambientale tra la frazione di Quarto Inferiore ed il Termovalorizzatore Hera per la protezione ambientale dei residenti;
     
Il vicepresidente Venturi sottolinea la portata dell'accordo, come prova della capacità di pianificazione al di là dei limiti delle amministrazioni comunali, e ricorda come nel comparto sono in corso di realizzazione due interventi (Centro Commerciale nell'area ex Asam, realizzato dalla Cogei, e Business Park a fianco della facoltà di Agraria, realizzato da Galotti) che l'Accordo ricomprende ed integra. Fa inoltre notare come l'accordo vincola la realizzazione degli insediamenti alla contestuale realizzazione delle infrastrutture di mobilità, in particolare: 
· l’allungamento della metrotramvia fino alla sede di Hera al Frullo, servendo quindi il Meraville, la Facoltà di Agraria, il Caab oltre al Centro sportivo;
· il completamento della strada Lungosavena dall’attuale rotonda dell’Ipercoop di Villanova fino alla Trasversale di pianura”.


L' ing. Petrucci del servizio Pianificazione Territoriale spiega che uno degli scopi dell'accordo è anche creare una permeabilità tra il Pilastro e l'asse commerciale Meraville, aprendo varchi laddove oggi c'è una cesura molto netta.

Interessante il dibattito che si apre tra i colleghi consiglieri. Sabbioni (FI) fa notare che questa operazione aumenta molto il valore delle aree, di proprietà in buona parte pubbliche. Mattioli (PD) evidenzia la debolezza dei collegamenti stradali da e verso Castenaso. Leporati (FI) chiede perché non chiediamo agli attuatori di farsi carico di un po' di edilizia convenzionata, e perché non si approfittia per un ulteriore decentramento dell'università, sempre più stretta nel centro cittadino (Venturi risponderà che entrambi gli obiettivi sono menzionati nell'accordo). Ballotta (PD) afferma che si tratta di un'operazione molto rilevante, ed apprezza il metodo di lavoro, pur segnalando che occorre stare molto attenti ai collegamenti e alla mobilità, che sono la parte più delicata dell'operazione. Facci (AN) esprime l'impressione che con questo accordo si voglia riempire un vuoto, con progetti anche positivi, ma con la preoccupazione di tappare dei buchi di volta in volta, una pianificazione a puzzle, senza un disegno complessivo.

Mainardi (AN) critica lo spezzatino della viabilità, facendo notare che la nuova Lungosavena è quasi completata nel lotto di competenza della provincia (tangenziale di Granarolo), mentre è totalmente ferma per la parte di competenza del comune di Bologna. Lenzi (IDV) fa notare come l'area Baschieri e Pellagri sia un po' decentrata e sembri sembra una "dependance" rispetto al comparto. Chiede che rapporto c'è tra le due aree.
 

Nel mio intervento dico 3 cose: 
A) e' apprezzabile il metodo di perequazione territoriale, che dimostra una prassi di governo "metropolitano" del territorio, anche in assenza di una forma giuridica "metropolitana".

B) Guardando il disegno dell'Accordo si ha la sensazione che l'area Baschieri-Pellagri sia un pò periferica rispetto al disegno del comparto, il quale a causa di quell'inserimento perde di compattezza.

C) C'è preoccupazione per il trasporto, mi sembra debole il tentativo di risolvere a breve l'accresciuta domanda con l'autobus: la metrotramvia infatti è molto lontana, essendoci ancora dubbi sulla fattibilità della prima tratta, e parlando qui addirittura di una sua ulteriore estensione. Mi chiedo se non sarebbe meglio sfruttare la ferrovia adiacente a sud, che non viene menzionata nell'Accordo, ma che un domani - se continua la crisi dell'economia del petrolio - potrebbe tornare ad essere competitiva in primo luogo rispetto al trasporto delle merci (nell'area dell'Accordo abbiamo il CAAB e l'inceneritore, e non sarebbe stupido riservarci la possibilità di portare i rifiuti da incenerire e le derrate alimentari su vagoni ferroviario anziché su camion), e in secondo luogo anche rispetto al trasporto persone (e qui abbiamo una sede Hera con 800 lavoratori, business park, centri direzionali, università). Sul tema ferroviario propongo di presentare un ordine del giorno allegato alla delibera. Condivido infine con le minoranza la "tirata di giacca" al Comune per la progettazione del III Lotto della Lungosavena, tutt'ora mancante.

Seduta del 16 maggio


Dedicata alla visita al cantiere della variante alla provinciale n. 5 "San Donato". Il tracciato, che va da via Bargello alla SP 3 “Trasversale di Pianura”, è parte del nuovo asse stradale denominato “Lungosavena”, un’opera che migliorerà la viabilità complessiva collegando direttamente la Trasversale di Pianura e la Tangenziale di Bologna e alla cui realizzazione si sta procedendo per Lotti autonomamente funzionali affidati rispettivamente al Comune di Bologna, a quello di Castenaso e alla Provincia.

La Variante in capo alla provincia costituisce il IV Lotto, che si presenta appunto come variante alla San Donato, rispetto alla quale corre più ad est, per uno sviluppo di oltre 7 km, evitando i centri abitati di Quarto e di Granarolo (rispetto ai quali appare come tangenziale), partendo da via del Bargello (dietro allo scalo merci di San Donato) fino a riconfluire sulla vecchia San Donato in corrispondenza con lo svincolo tra quest'ultima e la Trasversale di Pianura.

La sua costruzione è a carico della Provincia in virtù di una Convenzione che prevede il finanziamento da parte di Hera S.p.A. (2.582.284,50 euro), del Comune di Granarolo dell’Emilia (1.549.370,70 euro) e della Regione Emilia-Romagna (5.000.000,00 euro), oltre alla quota provinciale di 4.175.996,59 euro, per un importo complessivo di 13.307.651,79 euro.

I lavori (affidati alla CESI di Imola) sono a buon punto, tanto che si prevede l'inaugurazione ad aprile 2009. Il tracciato corre in rilevato (80 centimetri sopra il piano di campagna) tranne che in 3 punti di intersezione con la viabilità esistente, dove la nuova strada si alza per scavalcare le strade comunali, con tanto di rampe di collegamento.

Se da un lato l'opera è sicuramente importante, dall'altro - fanno notare alcuni colleghi - essa rende ancora più urgente il completamento della Trasversale di pianura verso Est. Inquietante invece il ritardo con cui, se abbiamo capito bene, il Comune di Bologna sta affrontando il III lotto dell'asse Lungosavena, quello che dovrebbe collegare la rotonda vicina al Novotel e all'Ipercoop (che oggi ha solo 2 bracci) con via dell'Industria, in zona Roveri, che richiede lo scavalcamento della San Vitale e della ferrovia Bologna - Portomaggiore, ma del cui progetto ancora si sa poco.

Gli altri due lotti sono: il I, già realizzato, tra la rotonda Vighi e la rotonda Novotel - Ipercoop; il II, da realizzare, tra via dell'Industria e via del Bargello.

Seduta del 9 maggio


Seduta lungamente desiderata, in congiunta con il Comune di Bologna, e dedicata allo stato di attuazione del Servizio Ferroviario Metropolitano.

Nel mio intervento introduttivo riassumo in 3 punti le sfide del momento per il SFM:

- materiale rotabile, per il quale sarebbe opportuno un piano di acquisizione condiviso tra i vari soggetti interessati (tra cui spicca la Regione);

- stazioni e fermate, alcune delle quali appaiono trascurate anche dal punto di vista urbanistico e del decoro;

- orari, che significa preservare le tracce ferroviarie per poter inserire le nuove corse previste dall'accordo di giugno 2007 già per l'orario di dicembre 2008.  

Ci sono quindi oggi opportunità che la politica locale deve attrezzarsi per cogliere, altrimenti avremo perso un'altra occasione.

Paolo Natali, consigliere comunale e presidente della commissione trasporti del Comune di Bologna, ricorda che il SFM è centrale nel Piano Generale del Traffico Urbano, che fotografa sul territorio comunale 550.000 spostamenti al giorno, dei quali il 70% su mezzo privato.

L'ing. Delpiano, dirigente del settore Pianificazione della Provincia, ripercorre la storia degli accordi (ben 3: 29 luglio 1994, 17 luglio 1997, 19 giugno 2007) che costituiscono gli atti di volontà politica per l'attuazione del SFM, sul quale sono già stati investiti (tra infrastrutture, stazioni, parcheggi) ben 328 milioni di Euro. Ricorda poi che l'accordo firmato lo scorso giugno prevede che a partire da dicembre 2008 (quindi con il prossimo orario ferroviario) si entri nella fase dell'"assetto intermedio" di realizzazione del SFM, che comporta già concreti miglioramenti nel servizio, quali:
- cadenzamento pieno e regolare ai 30 minuti sulla linea 1 (Porretta - Bologna - Prato);
- cadenzamento sempre ai 30 minuti sulla linea 2 (Vignola - Bologna - Portomaggiore);
- cadenzamento sempre ai 30 minuti anche sulal linea 4 (Imola - Bologna - S. Pietro in Casale).
Con l'assetto intermedio si dovrebbe passare dagli attuali 4.000.000 di chilometri-treno all'anno, a 5.100.000.

Tra gli interventi dei colleghi (quelli della provincia denotano una maggiore conoscenza e familiarità sul progetto SFM, lo si capisce perfettamente...), segnalo quello del consigliere comunale Paolo Serra (PD), che dice come gli investimenti delle istituzioni locali siano stati pochi (38 milioni sui 328 totali), e che basterebbe accorciare di 150 metri il tunnel della metrotranvia per risparmiare 50 milioni che ci permetterebbero di comprare diversi treni senza dover attendere "la befana statale", e quello della consigliera Milena Naldi che dice di non aspettare il Passante Nord per trovare forme di finanziamento del trasporto su ferro a carico di quello più inquinante (su gomma). 

Molto netti e decisi anche gli interventi dei colleghi Finelli e Ballotta (PD), che fanno notare alcuni evidenti benefici che il rafforzamento dei collegamenti ferroviari porterebbe alla mobilità di Bologna.

Nella sua replica l'assessore Zamboni, che rivendica la paternità dell'idea di SFM fin dagli anni '80, snocciola una serie di difficoltà (pluralità di enti da coinvolgere, tra cui alcuni non interessati al SFM, risorse scarse, ecc.) che però assumono il significato di giustificazioni, quasi a dire che più di così non si può fare. Emblematica anche la sua amnesia sul termine "Assetto intermedio", che nella citazione dell'assessore sembra qualcosa di lontano e poco importante. Diverso invece l'approccio del vicepresidente Venturi, che pur rivendicando un forte impegno dice espressamente che dobbiamo guardare a come riempire il bicchiere mezzo vuoto, quindi fare di più.

Seduta del 5 maggio


Dedicata ai dati sulle sanzioni per eccesso di velocità sulle strade provinciali.

La dott.ssa Maria Rosaria Sannino, comandante della Polizia Provinciale, presenta i numeri: sono 14.158 le infrazioni rilevate dall'1 gennaio al 31 marzo. La stragrande maggioranza delle infrazioni sono autoveicoli che superano il limite da 10 a 40 kmh. Solo 224 i superamenti dai 40 ai 60, e 17 quelli che superavano di oltre 60 kmh (quindi oltre 150 kmh su strade provinciali...). 

Rispetto al trimestre precedente  (ottobre-dicembre 207), si registra un forte calo di sanzioni (da 20.338 a 14.458), in particolare rispetto a dicembre: su alcune strade (San Vitale, VAlle del Lavino, Crevalcore) si evidenzia un calo intorno al 50% delle sanzioni.

Davide Parmeggiani, del settore viabilità, presenta invece i dati sull'incidentalità. In generale sulle strade provinciali l'andamento è positivo: 144 incidenti in meno, 250 feriti in meno, 16 morti in meno, confrontando i primi 8 mesi del 2007 con il pari periodo del 2006.

L'assessore Prantoni dichiara che sta andando avanti anche la campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale. Ci sono però evidenze scoraggianti: la maggioranza degli incidenti è causata da comportamenti umani, e qui la possibilità di intervenire come amministrazione è scarsa. Non ci aiuta in questo senso un'informazione eccessivamente giustificatoria, che arriva a titolare "scontro tra auto e muretto", dove sembra che le responsabilità siano a metà tra l'auto e il muretto.

Per contattarmi: scrivi@andreadepasquale.it - Per ricevere il mio rendiconto mensile: aggiornamenti@andreadepasquale.it
Home Home